13.3.15

Dolce&Gabbana o Volta&Gabbana? PARTE I



Questa è la copertina di oggi di Panorama in cui figurano gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana, sulle cui giacche è impresso a caratteri rossi in stampato maiuscolo:
"VIVA LA FAMIGLIA".
In parentesi quadra una specificazione, per non rischiare di essere equivocati: "TRADIZIONALE".
Sotto una didascalia che spiega ancor più chiaramente la posizione dei due.

Qualcuno che sicuramente gode di ottima memoria è andato a rispolverare una copertina di Vanity Fair del 2005. Così è cominciato a circolare in rete questo collage che mette in risalto le posizioni totalmente opposte a distanza di dieci anni:


Font rosso e font bianco, il diavolo e l'acqua santa.
Non c'è dubbio: quella del 2005 di primo acchitto sembra una famiglia arcobaleno in piena regola, un felice quadretto familiare che ricorda un'altra copertina, del 2012, di un numero di Oggi, il newsmagazine delle FAMIGLIE italiane (tutte, a quanto pare), in cui Francesca Vecchioni e la compagna Alessandra annunciavano al mondo di essere diventate madri.

Volta&Gabbana o Dolce&Gabbana? 
IL DESIDERIO DI ESSERE PADRI: il verbo Desiderare non implica la messa in pratica di tale desiderio né tantomeno l'essere d'accordo con le famiglie non tradizionali, come le definirebbe Panorama
Di questo ragionamento troviamo una parziale conferma in un articolo di la Repubblica dello stesso anno, in cui si parla appunto del servizio di Vanity Fair

"Siccome nella vita ho avuto tutto quello che potevo avere, ma ho il piccolo handicap di essere gay - dice Dolce con ironia - avere un figlio non mi è concesso, e me ne sono fatto una ragione. Potrei adottarlo, o farlo in qualche modo all'estero, ma mi paralizza la paura che il bambino si possa sentire strumentalizzato". 

È quel piccolo che crea l'ironia, evidentemente. E nell'articolo si aggiunge:

Domenico vorrebbe adottarli da single, se solo fosse possibile, ma in Italia non lo è.

Senza essermi dovuto documentare sulle leggi di allora (non essendo cambiato quasi niente a distanza di dieci anni), credo di aver capito che la posizione di Domenico Dolce di fosse più o meno questa: 

1. Al momento desiderio di paternità, possibilità di adozione e fecondazione all'estero, ma paura di un eventuale disagio per il bambino: nessuna possibilità di diventar padre;
2. In futuro, con una legalizzazione dell'adozione per i single possibile idea di un'eventuale adozione.  

Domenico Dolce nel 2005 si diceva dunque d'accordo all'adozione per i single, non delle coppie omosessuali.
Riportiamo la prima parte della didascalia del numero di Panorama di oggi:

NO ALLE ADOZIONI SELVAGGE, NO ALL'UTERO IN AFFITTO: I FIGLI DEVONO AVERE UN PAPÀ E UNA MAMMA.

La posizione di allora di Domenico conferma queste affermazioni, meno che per quella mamma che poco c'entra con le adozioni per i single.
Ma a completare il mosaico provvede la posizione di Stefano Gabbana:

Stefano è convinto che un bimbo debba crescere con una madre ("Che può anche abitare al piano di sopra, come succede con i genitori separati") e con un padre, per questo sta cercando una donna con cui condividere una famiglia, da mettere su con la fecondazione assistita, impresa illegale in Italia ma possibile "in un sacco di posto, come in Svizzera, mi sono informato". 

Una paternità preceduta per forze di cose da un divorzio, in ogni caso.
(In un altro articolo del medesimo anno del Corriere della Sera sono riportate le stesse affermazioni).

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